El Ghibli - rivista online di letteratura della migrazione
Nota biografica | Versione lettura |
dolore
elisa kidanè
Ha bussato
alla nostra porta
è passato
di villaggio in villaggio,
di città in città
e la nostra
abituale ospitalità
lo ha accolto,
e si è installato
in casa nostra
e si è aggrappato
ai nostri abiti
e si è impresso
nei nostri volti
e adesso
quando giriamo
per le strade del mondo
dietro il nostro spontaneo sorriso
si intravede
nostro malgrado
l’ombra
di questo ospite
ingrato.
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giacca a vento
elisa kidanè
Una giacca a vento
tenta
di scaldare
inutilmente
il tuo corpo
abituato
agli abbracci solari
di una terra
ormai lontana.
Non riesce neppure
a frenare
i brividi
che scuotono
il tuo cuore.
Un sorriso
accennano le tue labbra
lasciando intravedere
bianchi denti
un sorriso
che però
muore sul nascere;
qualcuno
ti passa accanto
e tu timoroso
come un bimbo
colto sul fatto
abbassi i tuoi occhi,
quegli occhi
che laggiù
in un paese
ormai lontano
hanno fatto sognare
tante ragazze…
Ma
non ci puoi fare
niente
questa
è storia
quotidiana
di chi
come te
valica frontiere
sognando
mondi nuovi
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libertà
elisa kidanè
L’ho vista danzare
per la prima volta
sulle strade
della mia città…
Ho voluto seguirla
e imitare i suoi passi
dolci,
leggeri,
veloci,
allegri…
Impossibile,
come è impossibile
contenere la mia gioia
che segue
all’impazzata
i passi della libertà
e allora mi fermo
e contemplo estasiata
la libertà
la gioia
e la speranza
prendersi per mano
e danzare
sulle strade
della mia città
con passi
dolci,
leggeri,
veloci, allegri!
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solitudine
elisa kidanè
La mia,
la tua,
la nostra
solitudine,
quella del nostro
continente
è una solitudine
amara e rabbiosa,
impotente e fragile,
lunga, molto lunga:
è una solitudine
che corruga
la fronte
dei nostri bimbi
già vecchi,
avvilisce
gli ideali
dei giovani
già stanchi,
amareggia
il cuore
delle nostre donne,
infrange la forza
dei nostri uomini…
la nostra
è una solitudine
della donna, dell’uomo
e di un continente
traditi
dall’umanità…
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