El Ghibli - rivista online di letteratura della migrazione

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visioni concrete di bimbo

bruce hunter

Un vecchio,
vecchio sole fa capolino fra
grassi grappoli di nembi.

Fra recinti di picchetti
intorno al cortile cinto d’alberi
coi suoi bacini di stagno fluttuanti
armate di dentici dal dorso nero.

Il rosso Massey fa la ruggine nel mais,
una latta di zuppa gli incappella il tubo,
assistita da suore girasole che a testa alta s’inchinano
su segreti santuari di mattoni e assi.
Un tempo questo era un paradiso possibile.

Il vecchio di là dalla strada
tutto il Dio di cui avremo mai bisogno
se per caso ci alziamo dal campo di lobelia
quanto basta per tornare bimbi
e unirci con aquiloni d’aprile
al cruccio di nubi e angeli.

Traduzione Angela D’Ambra

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ciò che sognano i morti

bruce hunter

Storie di giornali sulla fine:
luci bianche, soglia varcata,
grate perlacee, incontro col Creatore.
Riferito sempre – ovvio -
da chi ha fatto ritorno.

Ma se fossi un giardiniere medievale
ti narrerei come comincia
dalla fronte,
la chioma che serpeggia in alto.
E che i sogni dei morti sono verdi,
radicati nel cranio.
Sfilze di loro e in certe notti,
direi la luna piena più vicina,
il suolo screziato dei pensieri loro.
Ossa scricchiolanti strascichio
d’un tratto.

Cosa sognano i morti?
Non lo so.
Forse i loro sogni si schiudono
per accoglierci tutti.
Ma so ciò che vedo.
Le foglie di quei sogni
parlano per colori e odori.

Forse sognano non all’indietro
ma in avanti.
Il problema con la memoria -
si fissa sull’accaduto
quando morti e vivi hanno solo
bisogno di futuro.
Così deve essere
sognano di incontrarci.

Lo so, perché gli alberi
tornano a ribadire il monito.
Verde grido di primavera,
contratto di prima mano dell’inverno
Ogni primavera trapianto nelle feste annuali
un po’ meno allegria,
e Ringraziamento, conto i miei amici.

Traduzione Angela D’Ambra

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ciò che mi insegnano i miei studenti

bruce hunter

Federico
mi dice che qui fa troppo freddo
ma c’è scelta.
Una mattina esci,
il cofano dell'auto è semi-aperto;
tre candelotti di dinamite
ed è la terza volta questa.
A Salvador fiuti l’antifona:
ti squagli.

Ginny Fung
scrive dell'amore
fra lei e suo marito.
Il primo inglese che imparò
furono insulti.
Quelle facce
sapeva leggerle
in qualsiasi lingua.

Cyrous
nell’attimo più intenso della vita
scrive un vago omaggio
ad armonia del mondo e fratellanza.
Quando lo contesto,
dice
sono un Baha'i dell'Iran.
Questo è per i miei amici,
non vogliono che sembri idiota.
Annuisco in silenzio mentre spiega
che fu costretto a guardare
quando le lame calarono
e le loro teste caddero per strada.

Leong Hiu
che adesso si firma Lisa
non vede suo fratello
dalla notte in cui
i pirati lo imbarcarono nel Mar della Cina,
mi dice che le piace l'inverno qui
perché quando si sveglia
c’è una coltre di stelle bianche sul terreno

Shatha
racconta alla classe
vado a trovare mia madre dopo il lavoro
per badare ai bambini di mia sorella
quando le sirene suonarono.
Ci nascondemmo sotto il tavolo
coprendo le mie nipoti con i corpi
mentre bombe mandavano in frantumi la teiera
Ovunque schianti, pareva non avere fine.
Quella sera alla TV
guardavate: Desert Storm.

Dan
dice che iniziò in aprile.
Due milioni di noi, signore,
in Piazza, ero così fiero d’essere cinese.
Ero un giornalista
quando l’ufficiale entrò nell’ ufficio
e disse, basta storie!
Ero così furente che mollai.
Quando a giugno i cingolati giunsero
- fuggimmo alle urla,
troppo atterriti per guardare indietro.
Ora non scrivo più, studio i computer

Fardad
parla di un viaggio al fronte col suo amico
che chiese di guidare.
Ci fermammo per l'acqua.
Mi allontanai un momento.
Quando uscii,
un missile: non ne rimase nulla.
Alla corte marziale, sua madre mi urlò
che avrei dovuto esserci io al suo posto .

E io,
io che cosa so.
Sono un uomo sulla spiaggia
dove arrivano le barche.

Traduzione Angela D’Ambra
Vedi nella sezione interventi il saggio critico su Bruce Hunter a cura di Angela Caputo

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Anno 10, Numero 42
December 2013

 

 

 

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