Nota biografica | Versione lettura |
In collaborazione con la rivista "Caffè", testi tratti dal numero speciale della rivista di letteratura multiculturale: “CAFFE’ MAROCCO” - Gli scrittori marocchini in Italia (Nov. 2005)
Ho perso la parola il suo suono
La lacrima il suo sapore
Il sorriso il suo smalto
Mani di sassi seppellirono
L’ultima radice
Ai piedi dell’oblio
Rimane l’ombra errante
Sudore dei venti
Spezzato tra scirocco e maestrale
Su onde senza faro né porto
Nei vicoli medievali di Perugia
Tra oziose ombre e consumate pietre
Il tempo spaventosamente risucchia
Nettare ai sogni
L’esilio ha rudi e schiaccianti regole
Salva dalla grandine
Sparpaglia il raccolto
So che non devo né scegliere
Né pretendere
Devo solo e solo accettare prendere o lasciare
Scorrere la mia giornata
Fino ai confini con la notte che
Attonita mi scaraventa
Nel brulicante serpaio della solitudine
Nel tanfo d’esilio
Lentamente m’abbandono
Straziato perdo la memoria della dignità
Nelle terre matrigne
Dure e taglienti i venti sanno d’aspidi
Secche le primavere
Senza usignolo né rondine
A sud come a nord