El Ghibli - rivista online di letteratura della migrazione

Deliranti

raffaele taddeo

Romanzo fantascientifico. Sulla terra è caduta un grosso meteorite che la ha completamente sconvolta, liberando radiazioni che l’hanno resa invivibile. Un gruppo di persone, gli scienziati, che avevano previsto quanto sarebbe potuto accadere avevano costruito una specie di bolla gigantesca in cui si erano rifugiati dando luogo ad una società controllata fin nei minimi particolari. Tuttavia gruppi di persone erano sopravvissuti alla catastrofe e si erano adattati anche alla nuova atmosfera. I due gruppi entrano in conflitto, i primi più tecnologicamente preparati, gli altri (i deliranti) più liberi perché ormai abituati all’ambiente. I primi alla ricerca dell’acqua come elemento fondamentale per la loro sopravvivenza, gli altri a difendere questa fonte salutare di energia. Come corollario c’è anche un’astronave che aveva assistito dall’alto allo sconquasso avvenuto sul pianeta d’origine e si erano adattati ad una vita priva di ogni speranza anche se continuavano a scrutare la terra per scorgere, pur dopo anni qualche barlume di vita.
Il romanzo si sviluppa attorno a Zac, un giovane abitante di questa cupola isolata, figlio di uno dei responsabili della comunità di scienziati, che nelle sue reazioni sembra strano e proprio per questo preoccupa quelli che sono dichiarati i loro genitori. Zac scopre che il suo fisico può respirare quell’atmosfera che invece uccide tutti coloro della sua comunità che ne vengono anche semplicemente a contatto. Ciò è possibile perché era nato nella comunità dei deliranti ed era stato preso piccolo dai suoi attuali genitori in una delle numerose battaglie per il possesso dell’acqua.
Le vicende sono intricate e non è importante riassumere in questa sede tutto il romanzo, molto ampio e raccontato con minutissime descrizioni degli stati d’animo dei personaggi che compongono la narrazione.
Anche di questo romanzo è difficile cogliere il senso e sorgono alcune contraddizioni e perplessità. Una prima riguarda la funzione dell’astronave che sembra poter essere lo strumento di riappacificazione dei due gruppi ma non si sa che fine faccia. Non si dice come sia possibile che il gruppo di scienziati, coloro che vivono nella cupola possano poi adattarsi al clima al di fuori eppure tutto il senso del romanzo tende ad una riappacificazione dei due gruppi e alla costruzione di una nuova umanità.
Anche in questo caso la non soluzione delle vicende con solo gli accenni a probabili esiti positivi, la funzione, inconoscibile del ritorno dell’astronave, determinano un senso di attesa , di aspettativa non appagata. La soluzione forse, probabile, ma incerta viene lasciata ad un domani che può essere prossimo, ma anche molto lontano.
Le persone più consapevoli si riempiono di fiducia per qualcosa che avverrà o che sperano possa avvenire. Si caricano del senso dell’attesa e della sua forza ed efficacia.

Nota: Questo romanzo è scritto su trama ideata dal fumettista/illustratore Francesco Zanotti e pensato per essere un fumetto

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Supplemento

(ISSN 1824-6648)

Anna Belozorovitch: la poetica dell'attesa

A cura di raffaele taddeo

 

Anno 10, Numero 42
December 2013

 

 

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